Previsioni sullo sviluppo dei giochi televisivi (1979)

L'articolo qui presentato fa parte dell'Archivio Storico di Quattro Bit ed è tratto dalla rivista Selezione Radio n. 10 (ottobre 1979) pp. 1075-1080, fonte: Introni

[Questo è uno degli articoli più antichi che io abbia reperito riguardo l'analisi dei videogiochi in Italia nel periodo pre-Atari: più precisamente, all'interno si parla ancora di "giochi televisivi", traduzione letterale del termine americano "tv games". Si tratta di un articolo preciso e puntuale che ne tratteggia la storia e l'evoluzione estendendo poi l'attenzione verso tutti gli usi interattivi del mezzo televisivo, compresi quelli che diventeranno noti in Italia nel decennio successivo come Televideo e Videotel. Diviene dunque un testimone prezioso di un'epoca, al netto di qualche ingenuità: una su tutte, si cita accanto al "black jack" un improbabile videogioco "il bandito con un braccio solo". È evidente si tratti di "one-armed bandit", cioè lo slang americano per "slot machine". Nell'articolo vengono riprodotti anche due grafici con dati di vendita senza però citare alcuna fonte, e che quindi devono essere necessariamente presi "cum grano salis".]

PREVISIONI SULLO SVILUPPO DEI GIOCHI TELEVISIVI

di N. BOTTONI


Nel 1976, i giochi elettronici da abbinare al ricevitore televisivo hanno avuto una forte richiesta sul mercato.

La loro realizzazione è stata possibile grazie al primo micro-circuito su singolo “chip”, con possibilità di adattarne le prestazioni all'impiego domestico, anziché riservarlo ai soli locali pubblici come i bar, i “club”, ecc.

Questo microcircuito, contrassegnato dalla sigla AY-3-8500, studiato e realizzato dalla General Instrument Microelectronics di Glenrothes, in Scozia, ha permesso di rivoluzionare sostanzialmente la struttura di queste nuove apparecchiature elettroniche.

Fino a quel momento le vendite in questo campo erano state limitate ai soli locali pubblici a causa del prezzo elevato; solo tali locali potevano avere interesse ad effettuarne l'acquisto, ammortizzabile in breve tempo e quindi assai presto fonte di sensibile utile.

Infatti per un certo periodo si sono visti i giochi del tennis televisivo ed altre applicazioni analoghe soltanto in determinati locali frequentati soprattutto da giovani.

Il gioco televisivo domestico, nella sua prima applicazione, era stato prodotto negli Stati Uniti fin dal 1972 dalla Magnavox (che, incidentalmente, è tuttora titolare dei brevetti fondamentali che riguardano questa applicazione), ma, nel 1975, le vendite non avevano superato le 300.000 unità in tutto il mondo, compresi gli impianti funzionanti a gettone o a moneta.

La produzione su vasta scala


Lo scorso anno la General Instrument, come unica fabbrica su vasta scala di circuiti microprocessori adatti alla realizzazione di questi giochi, ha prodotto oltre otto milioni di tali unità. Ad una recente mostra per i prodotti elettronici di consumo, che ha avuto luogo a Chicago, oltre trentacinque diversi fabbricanti hanno esposto prodotti di questo genere, basati appunto sull'impiego di microcircuiti della GIM.

Come il primo calcolatore realizzato in un singolo “chip”, l'unità tipo 8500 ha permesso ai fabbricanti di realizzare un prodotto finito, impiegando un numero veramente ridotto di componenti per la prima volta alla portata economica della media delle famiglie.

L'apparecchio consentiva la scelta di sei diversi giochi di abilità, compresi il tennis, la palla a volo, il tiro a segno, il cosiddetto “squash”, e così via. Inoltre, grazie all'alimentazione a batteria, il collegamento al ricevitore televisivo era assai semplice.

In quale modo possono quindi essere previsti lo sviluppo e l'evoluzione dell'industria dei giochi televisivi, a partire da questo primo microcircuito di tipo standard, entro i prossimi cinque anni, sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello della natura intrinseca degli stessi giochi? Per rispondere al quesito, ci occuperemo innanzitutto dell'evoluzione degli stessi giochi: il primo gioco standard televisivo era basato sull'abilità dei contendenti, e presentava un certo tasso di interesse, sufficiente per allettare sia le persone adulte, sia i giovanissimi.

Il controllo “Joy Stick”


I giochi televisivi della seconda generazione, prodotti dalla GIM e mostrati alla Fiera di Chicago, comprendono i sei giochi già citati, con l'aggiunta del dispositivo di controllo denominato “Joy stick”, in sostituzione del controllo “twist” per ottenere gli spostamenti sia verticali sia orizzontali dell'oggetto luminoso mobile sullo schermo.

Questi giochi implicano però un grado più elevato di abilità.

Gli ordini ottenuti per questo tipo di microcircuito, con l'impegno della consegna nella seconda metà dello scorso anno, hanno raggiunto il livello di milioni di unità. Come se tutto ciò non costituisse di per sé stesso una occasione sufficiente per attrezzarsi per la produzione, è stato aggiunto un altro tipo di gioco nel quale il movimento del cosiddetto “Joy stick” determina un'accelerazione apprezzabile del punto luminoso mobile che si sposta sullo schermo. In questo gioco, ciascun contendente può conquistare il controllo della palla, e muoverla con forte aumento della velocità, fino a riuscire a colpire il bersaglio, oppure ad essere intercettato da un altro giocatore.

Anche sotto questo aspetto, i cosiddetti giochi di tipo “aggressivo”, che hanno già raggiunto grande popolarità, hanno fatto la loro comparsa nella versione basata sull'impiego dei microcircuiti. Infatti, si sono già avuti dimostrazioni commerciali di giochi di battaglie, nei quali i contendenti possono manovrare un carro armato attraverso un campo reso complesso dalla presenza di “mine” e di “ostacoli”, impiegando soltanto i comandi di spostamento a destra e a sinistra, con l'obiettivo di raggiungere il campo avversario, senza incorrere appunto in un ostacolo o nello scoppio di una “mina”.

I giochi di strategia, come gli scacchi, sono già stati realizzati e messi in commercio da più fabbricanti. Questi giochi possono anche essere combinati con quelli di abilità, come nel caso dei giochi di “tracking”, nei quali il punto luminoso deve seguire necessariamente un percorso ben definito e con una certa precisione.

Il principio consiste nel controllare il percorso di un contrassegno mobile in costante movimento, evitando che esso intersechi il suo stesso percorso, o quello di un avversario.


Quindi, naturalmente, è possibile progettare giochi che si addicono perfettamente al temperamento umano, come quelli che hanno dato luogo alla creazione di posti come Las Vegas, Monte Carlo, ecc., e sui quali si basa un intero mondo industriale proprio per la produzione di questi tipi di giochi.

In breve, questi giochi comprendono una gamma che si estende dalla semplice caccia ad un ladro, a quelli molto più complessi, nei quali si fa addirittura uso di schede: per fare un esempio, quattro giochi di questo tipo erano stati programmati inizialmente sul microprocessore tipo CP1600, e precisamente quelli denominati “il bandito con un braccio solo”, “black jack”, ecc. Questi giochi sono in fase di perfezionamento, e verranno probabilmente presentati in commercio entro il corrente anno.

Ultimamente sono stati introdotti anche i cosiddetti giochi didattici, che – con ogni probabilità – sono i più importanti dal punto di vista morale, agli effetti dell'evoluzione mentale della società. Di questi giochi comunque ci occuperemo più avanti.

Per passare ora al punto di vista tecnologico sul quale si basano la produzione e la vendita di questi giochi, e la loro probabile evoluzione nei prossimi cinque anni, possiamo cominciare innanzitutto con l'affermare che il microcircuito tipo AY-3-8500, che era già stato progettato come unità ad implantazione ionica a canale “n” di tipo molto progredito, ha ottenuto grande successo in quanto è stato studiato come “chip” di tipo “dedicated”, ed anche in quanto sono state sviluppate al riguardo particolari tecniche che ne hanno permesso appunto la realizzazione in un singolo “chip”.

Alcune diverse soluzioni per l'allestimento di questi microprocessori, che sono state offerte al mondo industriale del ramo, comprendevano un numero di “chip” molto maggiore, l'unità fondamentale di elaborazione, l'immagazzinaggio di dati e per il microprogramma, ed una sezione supplementare per la memorizzazione di dati variabili, cosa indubbiamente accettabile per i giochi da installare nei locali pubblici, ma ovviamente anche troppo costosi per le applicazioni a carattere domestico.

Attualmente, la GIM sta progettando un'intera famiglia di giochi estensibili realizzati intorno al concetto che si basa sull'aggiunta di ulteriori “chip” al circuito principale, per l'impiego domestico. Questo circuito, denominato AY-3-8600, consente otto diversi giochi di palla selezionabili, con movimento dei giocatori su due assi, e con angolo variabile di rimbalzo. Mediante l'aggiunta di una certa varietà di microcircuiti singoli addizionali, è possibile offrire anche giochi su campo, tipo palla a volo, corse su strada, giochi sottomarini, ecc., che vengono messi in commercio dai relativi fabbricanti sotto forma di schede o cartucce intercambiabili.

Fino ad ora abbiamo descritto soltanto l'impiego delle unità di controllo orientate al microprocessore, per la realizzazione di applicazioni a carattere industriale e di produzione su vasta scala, nel qual caso devono essere naturalmente competitive rispetto ai “chip” di tipo “dedicated”. Tuttavia, durante il 1979, è prevedibile un ulteriore sviluppo di un mercato a prezzo molto più alto unitamente al mercato di massa, basato sull'impiego di un microprocessore molto più potente, come ad esempio il tipo CP1600 da 16 “bit”, ed il tipo PIC1600 da 8 “bit” a canale “n”, costituito da un microprocessore realizzato mediante il sistema detto ad implantazione ionica.

Questa apparecchiatura è caratterizzata da un'architettura e da prestazioni paragonabili a quelle del ben noto calcolatore PDP-11. Questa unità potrebbe essere usata nei giochi televisivi di abilità o di sfida del tipo già descritto, ed in realtà già diversi esemplari sono stati mostrati al pubblico delle persone potenzialmente interessate.

Tuttavia, è di gran lunga più probabile che verrà usato per la realizzazione di nuove applicazioni, soprattutto per l'allestimento di giochi a carattere didattico.

I giochi a carattere didattico


Vediamo di effettuare alcune previsioni su ciò che potrebbe accadere a riguardo.

Entro un anno, cominceranno a fare la loro comparsa sul mercato semplici giochi didattici programmabili e giochi di “quiz” con tasti di risposta del tipo “sì/no”. Tali giochi verranno semplicemente acquistati dai genitori per i loro figli, che potranno così sfruttare completamente le possibilità interattive del calcolatore, abbinando il diletto al valore didattico.

Per fare un esempio, una semplice apparecchiatura elettronica di tipo aritmetico, che implica il controllo mediante un microcircuito a tastiera, potrebbe invitare il bambino ad eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, ecc., ed a risolvere quindi problemi aritmetici di una certa difficoltà, fornendogli come risposta l'invito a tentare ancora, se giunge ad un risultato erroneo, anziché fornirgli il risultato direttamente, ed offrendogli perfino spiegazioni grafiche nell'eventualità che egli persistesse nell'errore.

Mediante il semplice collegamento di un altro modulo, anch'esso di tipo programmabile, l'apparecchiatura può essere trasformata in un calcolatore di tipo semplice a quattro funzioni, con un grosso indicatore numerico costituito dallo schermo televisivo, e che può invece essere usato dalle persone adulte. Aggiungendo poi un'altra apparecchiatura accessoria, lo stesso dispositivo assume le caratteristiche di un vero e proprio calcolatore scientifico di tipo programmabile, per l'impiego da parte degli studenti, dei laureati, degli ingegneri, dei professionisti, ecc.

Cosa ancora più interessante, questo dispositivo potrebbe offrire vantaggi veramente realistici rispetto ai calcolatori programmabili di oggi, in quanto l'intera sequenza di calcolo di un programma completo potrebbe essere riprodotto sullo schermo televisivo per prendere nota, e per eseguire correzioni, anziché doversi accontentare di “una sola riga alla volta” di numeri, come accade con i calcolatori di tipo convenzionale.

Aggiungendo la possibilità di ottenere indicazioni di natura alfanumerica, risulterebbe possibile lo sviluppo di giochi programmabili a “quiz”, comprendenti lettere e parole, che potrebbero costituire un interessante divertimento di tipo competitivo, utile anche per insegnare a leggere.

Il terminale del “computer”


Abbiniamo i due giochi, e otteniamo gli elementi di un terminale per calcolatore completo ed interattivo, con applicazioni potenziali in una ampia gamma di attività e di comunicazioni.

Esistono però numerosi ostacoli agli effetti del modo per concretare tale sviluppo:il più importante di essi consiste nella creazione di standard industriali di tipo adatto. In un certo senso, la situazione è paragonabile alla presentazione del sistema di dischi a microsolco nel 1950, oppure del cosiddetto “video-disco”, che ebbe luogo invece nel 1970.

Infatti, non esiste soltanto l'esigenza della disponibilità di apparecchiature ad un prezzo accessibile alla massa dei consumatori, ma – nel contempo – devono essere fatte anche concrete e sufficienti promesse di disponibilità del “software” vale a dire che in commercio deve essere facile la reperibilità di dischi, cassette, unità di memoria del tipo ROM, o altre unità accessorie.

Tutto ciò implica un'organizzazione di servizio e di assistenza che possa spalleggiare il mercato, soprattutto nei confronti di apparecchiature prodotte in base ad un certo standard.

Alcuni apparecchi di questo genere hanno già fatto la loro comparsa nei negozi: tuttavia, la differenza tra la vendita di poche migliaia di pezzi ad un pubblico scelto di acquirenti, e la vendita realmente di massa effettuata sul mercato, implica soltanto una questione di tempo, di standardizzazione, ecc., oltre ad un fantastico investimento in risorse, e non soltanto da parte del produttore, ma anche da parte dell'intero mondo industriale.

Se un gioco programmabile ed il corredo associato di software fosse di imminente presentazione da parte di una importante organizzazione per la produzione di giochi, in possesso di una vasta rete di distribuzione dello stesso “software”, si otterrebbe rapidamente una maggiore battaglia competitiva; ebbene, ciò è proprio quanto sta per accadere.

Nel frattempo, la maggiore attività tecnico-commerciale sarà nel campo dei giochi “dedicated”, anche se con l'aggiunta di una più ampia varietà di scelte di giochi di quanto non sia stato possibile ottenere fino ad ora. In effetti, mettendo insieme una confezione che contiene tutti i “chip” che attualmente sono in fase di sviluppo, i fabbricanti potrebbero offrire al mondo dei consumatori una maggiore varietà di scelta dei giochi, con un costo sostanzialmente più basso di quello che è stato proposto per qualsiasi altro gioco programmabile fino ad ora messo a disposizione degli interessati.

Riteniamo quindi che il volume finale del mercato, durante il 1979, continuerà a basarsi sui “chip” di tipo individuale o “dedicated”, come quello che è stato presentato nel 1976, sia come unità singole, sia in combinazione, e che il vero e proprio impatto dei dispositivi programmabili non verrà avvertito fino alla fine del 1979.

Sebbene sia da noi ben lungi l'intenzione di prevedere il volume di affari nel mercato dei giochi televisivi durante l'anno in corso, e ciò soprattutto in quanto sono già disponibili numerosi dati appunto per effettuare tali previsioni, ci limiteremo ad affermare che la produzione e la vendita dei giochi televisivi costituirà un sostanziale mercato per i fabbricanti di semiconduttori, tanto da rivaleggiare con i calcolatori, i dispositivi di memoria e gli orologi elettronici di tipo digitale. Tale mercato sarà indubbiamente soggetto alle medesime situazioni di volatilità che sono state così familiari nelle precedenti invasioni delle unità integrate realizzate in base alla tecnologia su larga scala, rispetto all'enorme gamma dei prodotti di consumo.

Durante gli ultimi quindici o venti anni, tutti noi abbiamo avuto la risposta ad una certa quantità di questioni attuali relative soprattutto ad applicazioni a carattere domestico.

Lo schema televisivo ha offerto e continua ad offrire un mezzo di riproduzione estremamente flessibile, distribuito su vasta scala attraverso la nostra società, e che fino ad oggi è stato usato prevalentemente per la diffusione di programmi “in scatola” come svago tipico della nostra epoca.

Con l'aggiunta dei giochi televisivi, probabilmente si è voltato l'angolo verso una nuova epoca, nella quale il normale ricevitore televisivo diventerà ben presto molto di più di un semplice riproduttore di idee che si sono sviluppate nella mente di qualcuno. In definitiva, il ricevitore televisivo sembra destinato a diventare un terminale interattivo, in grado di aiutare nel lavoro di ricerca, contribuendo notevolmente non soltanto al cosiddetto trattenimento serale, ma anche alle attività di studio, di documentazione, di addestramento, ecc.

Naturalmente, questa idea non è affatto nuova: la General Instrument già diversi anni orsono previde la realizzazione di un sistema televisivo a due vie, e realizzò dei prototipi che sono stati mostrati in funzionamento.

Come accade con qualsiasi altra nuova idea, tuttavia, il problema consiste nel tempo, o per meglio dire nell'opportunità. A nostro avviso, il momento propizio è proprio l'attuale.

Con i giochi televisivi, sono state aggiunte delle scatole a circa cinque milioni di ricevitori televisivi, che aggiungono informazioni al segnale da riprodurre sullo schermo, di provenienza diversa da quella costituita dalle normali trasmissioni di carattere commerciale, oppure attraverso le reti televisive private.

Ma questo periodo può già essere considerato superato: quelle stesse scatole possono oggi fare molto di più, tanto che i fabbricanti di ricevitori televisivi stanno ora discutendo intorno alla possibilità di aggiungere delle prese di ingresso agli apparecchi di nuova produzione, in modo da consentire il collegamento di segnali provenienti da altre apparecchiature, oltre che dall'antenna.

I due servizi che attualmente vengono irradiati dalla televisione Britannica, sotto forma di “teletext”, informazioni meteorologiche, informazioni commerciali, ed informazioni di altro tipo di natura immediata ma instabile, si basano sullo sfruttamento di periodi di tempo riservati esclusivamente alle attività di tipo domestico.

Per coloro che non hanno ancora nozioni a riguardo, precisiamo che è necessario disporre di una scatola collegata al proprio apparecchio televisivo, con l'aggiunta di un selettore digitale che offre fino a cento “pagine” di informazioni trasmesse. La prima pagina è costituita dall'indice del contenuto delle altre; componendo un numero dichiarato nell'indice, è possibile ottenere la riproduzione delle pagine particolari che si desidera consultare.

Tra queste pagine potrebbero esserci informazioni in ordine alfabetico sul mercato delle azioni, informazioni meteorologiche riferite a diverse zone della Nazione, Bollettini sullo stato delle comunicazioni stradali, ultime informazioni sportive, notizie regionali, ecc.

Il “Viewdata”


Un sistema analogo che è stato chiamato col nome di “Viewdata”, realizzato e messo in funzione dall'Ufficio Postale Britannico, sfrutta le linee telefoniche per comunicazioni di dati a due vie, tramite il ricevitore televisivo.

In questo caso l'utente riceve una scatola da collegare tra la rete telefonica ed il televisore. Si tratta di un sistema interattivo.

Con questa apparecchiatura è possibile chiamare l'indice del sistema immagazzinato in un'intelaiatura principale che si trova in corrispondenza della centrale, e scegliere i volumi particolari e le pagine che si desidera osservare.

Già oltre settanta organizzazioni forniscono informazioni all'Ufficio Postale Britannico, comprendenti notizie, dati sportivi, attività per il tempo libero, servizi domestici, ricerche ed offerte di lavoro, sviluppi commerciali, ecc.

Il “Viewdata” può fornire informazioni sugli orari delle linee ferroviarie, marittime ed aeree, dati sui ristoranti e gli alberghi, riferimenti bibliografici, rapporti commerciali e finanziari, tabelle e formule matematiche, ecc.

Tutto ciò costituisce un complesso di nozioni di durata molto maggiore e meno instabile, messo a disposizione degli utenti tramite il “teletext”; e come prestazione supplementare, lo stesso sistema consente la ricezione e la trasmissione di comunicazioni in telex attraverso lo schema del televisore domestico.

È probabile che qualche lettore abbia già sentito parlare della rete sperimentale a fibre ottiche in corso di sviluppo ad opera dei Giapponesi, per un'analoga applicazione. Questo nuovo sistema, e il sistema di televisione via cavo a due vie, costituiscono un approccio alternativo per i vari problemi ai quali abbiamo fatto riferimento.

Dal punto di vista dei fabbricanti di semiconduttori, tutto ciò costituisce un'opportunità per un sostanziale sviluppo del proprio mercato. Entrambi questi sistemi implicano l'impiego di memorie a semiconduttori, di “modem”, di conversione dal sistema seriale a quello parallelo, di analisi di dati e di controllo.

Le apparecchiature necessarie, è bene precisarlo, potrebbero semplicemente non essere pratiche da un punto di vista economico, senza lo sfruttamento del sistema di produzione LSI.

Il sistema originale “teletext” impiegava quattordici circuiti integrati separati. Recentemente, tuttavia, è stata vista una unità che ne impiega solamente tre.

In definitiva, possiamo prevedere che la forma generale di uno qualsiasi dei sistemi citati sarà costituita da un tipo di “chip” per il controllo di microprocessori, abbinato ad un certo genere di “chip” di memoria permanente.

È molto probabile che la tecnologia delle memorie non instabili volatili come altri dicono (EAROM) presentate dalla General Instrument concorrerà all'evoluzione di questi sistemi; i dati fondamentali di controllo del sistema non verranno persi quando si dovrà staccare il ricevitore televisivo dalla sorgente di alimentazione.

Una volta che si disponga della memoria e del controllo necessario per l'attività interattiva tra il cliente, lo schermo del televisore e l'impianto principale, sarà facile aggiungere la possibilità di elaborazione per trasformare una normale televisione domestica in un vero e proprio terminale per “computer”.

Un'iniziativa dell'Ufficio Postale Britannico


Dal punto di vista degli affari, possono sorgere questioni assai interessanti: in Inghilterra, il Governo – attraverso l'Ufficio Postale – sta adottando i provvedimenti per realizzare un sistema di servizio con la televisione e la rete telefonica. Un'analoga iniziativa sembra essere in corso in altri Paesi Europei e in Giappone.

Negli Stati Uniti nessuna iniziativa del genere è attualmente in corso, almeno per quanto ci risulta. Il sistema Bell non offre tali possibilità, e indubbiamente, a causa della natura separatistica della rete televisiva, è ben poco probabile che sorgano delle possibilità sotto questo aspetto.

La struttura intrinseca degli impianti di televisione via cavo è probabilmente troppo debole per sostenere gli investimenti necessari. Ciò porterà facilmente all'adozione di diversi sistemi in America, per cui, sempre con ogni probabilità, la scelta cadrà sul funzionamento delle sezioni autonome anziché su quello delle filiali facenti capo ad un ufficio principale.

A meno che non si verifichino dei cambiamenti, è del tutto possibile che la maggior parte dell'evoluzione americana agli effetti della generazione di calcolatori per l'impiego domestico si baserà sulle vendite di “hardware/software” da parte di industrie, anche in fase di sviluppo, direttamente al consumatore.

Siccome tanto l'organizzazione dei telefoni quanto la FCC dispongono di norme che consentono il collegamento di dispositivi esterni all'apparecchio televisivo ed alle linee telefoniche, l'apertura per tale industria è già esistente.

Di conseguenza, due tendenze tecnologiche convergono tra loro, e possono emergere entro i prossimi cinque anni.

Da un lato, le Autorità nel campo delle comunicazioni stanno già compiendo i primi passi verso la trasformazione della televisione in un terminale; dall'altro, il microcalcolatore è in fase di introduzione nelle famiglie, sotto forma di giochi sul televisore.

Proviamo ad abbinare un registratore a cassette ad alta fedeltà all'impianto, per il tramite di un “modem” per immagazzinare dati digitali in forma analogica; avremo tutti gli ingredienti necessari per allestire un calcolatore interattivo di tipo domestico, completo di magazzino per i dati locali.

Un sistema di questo genere potrebbe già essere progettato oggi, ma risulterebbe troppo costoso per il mercato di massa. Tuttavia, l'industria dei semiconduttori si dimostra sicura che i prezzi cadranno a mano a mano che un maggior numero di funzioni verrà condensato in ciascun “chip” al silicio.

Prendiamo ad esempio il mercato delle memorie: nel corso di sei - otto anni, le memorie RAM di produzione standard hanno subìto sviluppi nelle prestazioni da 256 “bit” prima a 1.024, quindi a 2.048, ed infine a 16.000, totalizzando quasi il raddoppio di capacità ogni anno.

Consideriamo invece l'industria del calcolatore, che ha visto una riduzione dei prezzi per il calcolatore standard a quattro funzioni partendo da ottanta sterline, fino a meno di cinque sterline in meno di dieci anni.

Ebbene, se si fanno le medesime considerazioni per quanto riguarda l'industria dei giochi televisivi ed il mercato dei calcolatori per impiego domestico, i costi considerati cominciano ad apparire veramente realistici.

È nostra speranza di aver fornito al lettore un'idea delle forze tecnologiche tese attualmente a modificare la struttura della società moderna: ma se ancora esistessero dei dubbi sulle nuove possibilità di sfruttamento della televisione, basta pensare per un solo istante a quanto la televisione ha già modificato la società in pochissimi decenni.



Commenti

  1. Ciao Andrea, inserirei un link di approfondimento per il CP1600 in quanto nella sua versione CP1610 divenne la CPU dell'Intellivision.

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    1. Vero, ho aggiunto il link a un'intervista recente a Gilbert Duncan Harrower, inventore del "pong-on-a-chip" in cui parla anche del CP1600 e dell'Intellivision.

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