Videogiochi Shopping (1983/84)

di Andrea Pachetti

Nuovo appuntamento con le Iconografie, cioè quegli articoli in cui di fatto "c'è più da guardare che da leggere". Nella narrazione della storia dei videogiochi ci sono due temi che ho sempre trovato particolarmente affascinanti: uno è relativo alla sfera linguistica, l'altro a quella geografica.

Se infatti è corretto prendere in esame il videogioco in sé, inteso come reperto collocato in un preciso momento dello spazio e del tempo, altrettanto interessante è pensare al videogiocatore come soggetto fondamentale, ai luoghi che frequentava al tempo per acquisti e scambi, oltre alla lingua che usava per parlare con gli altri appassionati, tra gergo specialistico, forestierismi e neologismi.

In particolare, un'analisi dell'evoluzione del negozio specializzato, inteso proprio come luogo di acquisizione e divulgazione di conoscenza, sarebbe utile per capire quanto fosse dinamico l'atteggiamento nei confronti del videogioco durante lo scorrere degli anni Ottanta. Il negozio "di videogiochi" era infatti, di volta in volta, negozio di hi-fi, di giocattoli, di videocassette, di elettronica, di fotografia, di computer, in cui veniva adattata una parte dell'esposizione al nuovo settore merceologico allora in una forte (e momentanea) espansione.

Una bella testimonianza di alcuni negozi di Milano e provincia era stata realizzata durante i primi anni di uscita della rivista Videogiochi della Jackson, che occasionalmente forniva una sezione "Videogiochi Shopping"; nella rubrica era mostrata una di queste attività, con tanto di descrizioni e fotografie.

Andiamo quindi a presentare proprio una selezione di tali foto, per permettere di esplorare nuovamente questi ambienti, per certi versi ormai dimenticati; ciascun lettore potrà cercare di riconoscere, grazie alla propria memoria, i vari marchi e titoli delle cartucce, oltre ai poster, le console, i computer e i loro prezzi. Dal punto di vista storico ritengo particolarmente rilevante il dettaglio in cui viene mostrato uno dei primissimi Commodore 64 con floppy disk drive VIC-1541, al prezzo di listino di 825.000 Lire + IVA.

Ancora una volta, mi preme sottolineare che testimonianze di questo tipo possono essere ricavate solo grazie alle digitalizzazioni ad alta qualità presenti su Retroedicola Videoludica. Per questa presentazione ho ridotto la qualità delle immagini, al fine di ottimizzarle per la fruizione web; il mio invito è sempre quello di andare a leggere gli originali sul sito. Aggiungo che, soprattutto in questi tempi, è fondamentale che gli utenti debbano "farsi sentire" in tutti i modi, in modo che progetti come quello di Retroedicola possano continuare con la stessa efficacia anche in futuro. Invito quindi, di conseguenza, a commentare e condividere tutte le loro attività sui social network,  oltre a supportare iniziative come Progetto Iskandar, legato alla produzione di libri.

GBC - Milano e Cinisello Balsamo










Videomania - Via Piave 5 - Milano





Las Vegas - Galleria Manzoni - Milano




Commenti

  1. Che meraviglia! Ecco qui la resa grafica di quanto scrivevo nel commento all'articolo precedente. Stesse vetrine trionfanti di computer, stesse schiere di televisori, stesso assembramento di pischelli entusiasti ed incantati, pronti a tritare i cosiddetti ai genitori finché non avessero aperto i cordoni della borsa...

    Bei tempi, insomma.

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