Antonio Grasselli (1973-74), divulgazione informatica in Rai

di Andrea Pachetti


In questo nuovo approfondimento cerchiamo di descrivere le vere origini della divulgazione informatica in Italia, soprattutto per quanto riguarda i mass media: in passato ci siamo soffermati ad analizzare l'importanza di trasmissioni Rai degli anni Ottanta come Tg2 ChipRadiotext; abbiamo anche notato quanto fosse stata utile alla diffusione dell'informatica personale la serie Bit - Storie di computer, di Luciano De Crescenzo, presentata su Italia 1.

Facendo un ulteriore passo indietro, parlando di questo tema, si può tornare addirittura all'inizio degli anni Settanta: in particolare, alla fine del 1973, iniziava per la Rai un nuova annata di trasmissioni relative alla "telescolastica", grazie al rinnovo della convenzione con il Ministero della Pubblica Istruzione; si trattava, partendo da lunedì 5 novembre 1973, di varie serie di trasmissioni in onda tutti i pomeriggi tra le 16 e le 17: 20 minuti dedicati alle scuole elementari, 20 alle medie e 20 alle superiori.

La principale novità dell'anno fu proprio l'informatica, dedicata alle scuole superiori, materia che Teresa Buongiorno descriveva sulle pagine del Radiocorriere in questo modo: «abbiamo la novità più stimolante di quest'anno: l'informatica, realizzata in collaborazione con la IBM italiana. L'informatica è una nuova tecnica che si è sviluppata con l'impiego di mezzi automatici nella trasmissione delle informazioni: tutti i segreti dei calcolatori elettronici vengono analizzati e sviscerati in un discorso che interesserà non solo gli studenti degli istituti tecnici, ma tutti, poiché oramai i sistemi di informazione automatica interessano tutte le discipline.»


A tenere il Corso Introduttivo sulla Elaborazione dei Dati fu il Professor Antonio Grasselli, uno dei promotori della laurea in Scienze dell'Informazione dell'Università di Pisa. Le informazioni presenti attualmente in Rete su Grasselli sono purtroppo frammentarie, ma su una vecchia versione del sito dell'Università di Parma (quando si occupava di biomatematica alla facoltà di Veterinaria) è ancora possibile reperire il suo curriculum e un elenco delle pubblicazioni accademiche.

Sull'elaboratore didattico mostrato durante il corso Rai abbiamo invece a disposizione molte più informazioni, grazie all'ottimo sito Hackerando la Macchina Ridotta, in cui viene descritta tutta la genesi e l'evoluzione del CANE (Calcolatore Automatico Numerico Educativo), utilizzato in principio per il corso della facoltà di Pisa denominato Teoria e Applicazioni delle Macchine Calcolatrici (TAMC). È da verificare in che termini l'elaboratore proposto dalla Rai (miniCANE) fosse effettivamente una semplificazione del precedente.

Nota del 12/09/2020: «Il MiniCANE era una riscrittura del simulatore originale realizzato sull'IBM 7090 del CNUCE. In sostanza era un porting su una macchina più recente, l'IBM 360 (sempre del CNUCE), e in un linguaggio ad alto livello, l'Algol W, la versione di Wirth dell'Algol X (a sua volta una versione dell'Algol 60, allora lo standard) del quale, proprio per il 360, era piuttosto diffuso un compilatore realizzato dalla Stanford University.» Ringrazio per questo approfondimento il Prof. Cignoni dell'Università di Pisa. 

Le trasmissioni del corso furono in tutto tredici, in onda regolarmente ogni martedì alle 16:40, con repliche il mercoledì (11:10), il venerdì (16:40) e il sabato (11:10). Questi i titoli:
  1. Schema del calcolatore, martedì 6 novembre 1973;
  2. Come si comunica con il calcolatore, martedì 13 novembre 1973;
  3. Il significato di algoritmo, 20 novembre 1973;
  4. Il funzionamento del calcolatore, 27 novembre 1973;
  5. Un calcolatore per scopi didattici: il C.A.N.E., 4 dicembre 1973;
  6. Le istruzioni del C.A.N.E., 11 dicembre 1973;
  7. Un programma completo, 18 dicembre 1973;
  8. Operazioni di entrata-uscita, 22 gennaio 1974;
  9. I sottoprogrammi, 29 gennaio 1974;
  10. Architettura e Tecnologia degli Organi, 5 febbraio 1974;
  11. Il linguaggi simbolici, 12 febbraio 1974;
  12. Confronto fra il C.A.N.E. e calcolatori reali, 19 febbraio 1974;
  13. L'evoluzione dei calcolatori, 26 febbraio 1974.
La descrizione della 5° trasmissione, con la presentazione del C.A.N.E.

A partire da marzo venne proposta una serie di repliche, mentre alla fine del 1974 venne creato un secondo ciclo di trasmissioni, questa volta curate da Marcello Morelli: dedicate a quest'ultimo esistono anche delle pubblicazioni cartacee, di cui si trova ancora traccia in alcuni archivi bibliotecari.

Grazie a un canale italiano, da circa un anno è possibile visionare su youtube tre episodi completi della serie di trasmissioni: sono presenti il primo, il secondo e il sesto. Probabilmente, a causa del danneggiamento della traccia audio originale, all'inizio di ogni video sono presenti alcuni minuti di musica elettronica sostitutiva: ho provveduto a indicizzare i tre filmati qui presenti per farli partire dal momento in cui la voce è effettivamente presente.


Tra questi video mi preme particolarmente raccomandare la visione della sesta trasmissione, in cui da un lato è possibile apprezzare la qualità di Grasselli come divulgatore, dall'altro si nota l'efficacia delle animazioni atte a rappresentare le varie operazioni eseguite sul miniCANE.  





Commenti

  1. Un ritrovamento fantastico, di grande interesse storico e culturale. Grazie davvero. Viene spontaneo constatare, al di là dei facili luoghi comuni, il decadimento progressivo e costante della qualità dei contenuti nella televisione pubblica da quei tempi remoti della nostra infanzia ad oggi. Esistono per fortuna ancora trasmissioni culturali di vecchia tradizione ed esiste la lodevole eccezione rappresentata da Rai 5, ma qualcuno sa di programmi dedicati all'informatica? Non pervenuta...
    Onore quindi all'antica Radiotelevisione Italiana, e anche al prof. Grasselli, che seppe rendere accessibile questa nuova scienza.

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    1. Già, è così. L'unica isola felice, se così si può chiamare, sono i flash sulla storia dell'informatica che animavano la trasmissione Digital World di Rai Scuola.

      Il problema principale è forse il lento e progressivo mutare dell'offerta televisiva, per cui gli interessi specifici vanno sui canali tematici (che pochissime persone seguono), svuotando e appiattendo verso il basso i cosiddetti generalisti. Inoltre, pure nel caso dei tematici, ormai sono pesantemente votati a una visione prettamente umanistica della realtà (storia, letteratura, musica) dimenticando la scienza.

      Come ricordo personale posso dire che io sono cresciuto con il Dipartimento Scuola Educazione, non perché fossi particolarmente votato alla scienza da molto piccolo, ma piuttosto perché erano trasmissioni interessanti perfettamente inserite nella programmazione quotidiana, tra i cartoni animati, i serial, i giochi e i vari spettacoli. Potevi inciamparci per caso e rimanerne affascinato, o quantomeno incuriosito.

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  2. Salve, la natura del mio commento è direi sentimentale... Io ho un vivido ricordo di aver seguito con curiosità di bambina nella vecchia televisione in bianco e nero una trasmissione in cui venivano spiegate le basi della numerazione binaria e come attraverso di essa si potevano fornire istruzioni a un “elaboratore elettronico". Ero affascinata da flussi di palline bianche e nere e da lampadine che si accendevano e si spegnevano...
    La fascinazione per l'informatica è rimasta, anche se non si è mai trasformata in qualcosa di serio nella mia vita adulta (ma con il latte materno l'ho passata a mio figlio!).
    Periodicamente ho cercato di trovare una traccia (per esempio nelle Teche Rai) che desse consistenza di realtà a questo mio lontano ricordo, finché oggi ho incontrato il suo blog e rovistando tra i vari articoli ho trovato questo gioiello, per me davvero prezioso, di cui la ringrazio tantissimo, davvero di tutto cuore. Il bello è che non ho invece trattenuto il minimo ricordo della prima parte del programma, quello per i bambini delle elementari, quale io ero.
    È davvero triste che si sia persa la memoria di un'operazione culturale così intelligente e avanti ai suoi tempi.

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    1. In casi come questi penso sempre che debba essere io a ringraziare chi commenta, proprio perché grazie a questi feedback comprendo che certi tipi di ricerche hanno in fondo un senso oggettivo, che non si esaurisce cioè con i miei interessi personali.

      Chi come me si occupa di storia "estremamente" contemporanea, per forza di cose deve utilizzare uno stile quanto più oggettivo possibile, per potersi attenere strettamente ai fatti e presentarli in modo corretto, ma sono cosciente che uno dei più piacevoli e appaganti "effetti collaterali" di questo processo è proprio l'affacciarsi della memoria personale, il privato che si confonde e si specchia nei mezzi di comunicazione di massa tramite il ricordo.

      Grazie molte per il commento, quindi, e relativamente all'oblio nei confronti della divulgazione scientifica ci sarebbe molto da dire: è senz'altro sotto gli occhi dei più attenti, dato che c'è un riscontro molto più ampio nell'archivistica dei filmati quando ci si occupa di canzoni, di arte o di spettacolo in genere. Mi auguro comunque che piccoli spazi come questo, almeno per il momento, riescano a compensare questa carenza.

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  3. Grazie mille per avere recuperato questi video. Rivedere mio padre da giovane è stato molto emozionante e un motivo di orgoglio. Francesca Grasselli

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    1. Grazie a lei per il commento, Francesca. Senz'altro dev'essere motivo di orgoglio, sia per questa trasmissione pionieristica che per il resto della carriera di suo padre. Se vedrà questo mio commento, avrei bisogno di chiederle una cosa specifica: può eventualmente contattarmi via e-mail all'indirizzo pachettiandrea[@]yahoo.it ? La ringrazio.

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