di Andrea Pachetti
Uno dei temi che caratterizzarono l'Italia di metà anni Ottanta, dal punto di
vista informatico, fu senz'altro quello della pirateria legata ai furti nelle
"banche dati", situazioni presentate al grande pubblico sia dal cinema (grazie
al film WarGames) che dalla televisione (con la serie
I ragazzi del computer).
Anche le cronache dei quotidiani nazionali non mancavano di mostrare, con
una certa faciloneria, le attività di giovani hackers, che di volta in
volta erano capaci di mettere in difficoltà il Pentagono, le banche e persino
interi governi; si dava cioè la falsa impressione che qualunque ragazzino
potesse far scoppiare la Terza Guerra Mondiale semplicemente avendo a casa un
home computer. Sappiamo che la realtà delle cose era ben diversa,
anche a causa della scarsa diffusione dei modem nel nostro Paese
all'epoca dell'uscita di WarGames.
Questo tipo di suggestioni, se da una parte portavano il "mondo adulto" a
preoccupazioni spesso anche esagerate, senz'altro rendevano entusiasti tanti
ragazzi, che coi loro computer di casa (anche se spesso solo con la fantasia)
erano capaci di modificare la realtà circostante e prenderne possesso.
Diversi videogiochi presero spunto da tali dinamiche, partendo dalla serie
americana di Hacker di Activision per arrivare all'inglese
System 15000, in cui l'elaboratore casalingo diventava, da semplice
macchina di gioco, il terminale per chiamate immaginarie via modem a computer
remoti altrettanto fittizi, costruendo a poco a poco un'indagine con tanto di
indizi, depistaggi e prove.
Detective, di Enrico Ragaini, uscito all'inizio del 1987 su una delle
riviste da edicola del Gruppo Editoriale Jackson (Jackson Soft Compilation),
può sembrare una versione ridotta del citato System 15000, dato che
mantiene la struttura e l'impostazione da avventura testuale. L'originalità
della proposta sta in una trama breve ma niente affatto scontata, con tanto di
un tranello molto divertente, in cui molti giocatori saranno caduti almeno una
volta.
Anche se la trama si evolve quasi sempre con la stessa modalità, cioè la scoperta
progressiva delle aziende legate all'indagine, dei loro numeri di telefono e
le password per accedere, vale davvero la pena giocare almeno una volta a
Detective nel 2020 e scoprirne tutti i segreti, armandosi di un block notes per annotare ogni
informazione utile. L'esperienza si conclude in meno di un'ora,
quindi può essere provato anche da chi ha poco tempo a disposizione.
Il gioco viene introdotto da una lettera (proprio come System 15000), senza la
quale non è possibile iniziare l'investigazione. Nella lettera vengono infatti citati i primi
dati utili per "navigare" nella rete immaginaria, offerta gratuitamente dal Commodore 64.
Detective, prima di essere pubblicato dalla Jackson, vinse uno dei
premi del concorso Computer Play '86, la quarta edizione della
manifestazione organizzata dall'AICA. Si tratta del secondo gioco prodotto da
Ragaini: il precedente era un'avventura testuale dal titolo
Il mistero della piramide, che era uscita nel 1984 per la J.Soft.
Quest'ultima viene anche pubblicizzata all'interno di Detective,
nell'archivio del Daily Shout.
Fonti: il gioco può essere scaricato da Ready64, così come la rivista Jackson dove è apparso.
Che nostalgia, i tempi in cui pensavamo di poter diventare come quei "ragazzi" del computer! Grazie per averceli fatti ricordare con questo titolo tutto italiano.
RispondiEliminaAggiungo, se posso, un paio di altri giochi divertenti che rappresentano altrettante variazioni sul tema per i computer della Commodore, oltre al citato "Hacker" di Activision e al suo seguito Hacker II:
- The President is Missing (Cosmi 1988, C64). Qui dobbiamo nientemeno che liberare tutti i leader occidentali rapiti dai terroristi. Il giocatore assume il ruolo di un investigatore, che lavora dal suo terminale ed ha accesso a vari dossier. L'investigatore dispone anche di otto agenti speciali, che può inviare per intervistare le persone o scoprire informazioni. I rapporti degli agenti vengono quindi archiviati sul computer. C'è persino una cassetta audio con i messaggi dei leader rapiti!
- Computer War - "based on the movie War Games" (1983, VIC20). Uscito su cartuccia (Thron EMI) e su cassetta (Creative Sparks, per espansione 8K), rappresenta in tutto e per tutto la trama del film, con ottimi effetti considerato il computer. E soprattutto con una grande atmosfera, che risente della tensione parossistica che c'era fra le due superpotenze nella prima metà degli anni '80.
Entrambi arrivano con manualozzi da studiarsi per bene, e il primo con una big box di tutto rispetto piena di "feelies" in grado di catapultarti subito nel gioco, proprio come se fossi davvero alle prese con l'indagine. Altri tempi, altri spessori, altre energie.
Vero, anche io ricordo con piacere giochi come The president is missing. L'interazione tra videogioco "a schermo" e materiale "reale" forniva un grado di coinvolgimento e di immedesimazione molto alto; una delle tante cose che si sono perse negli anni successivi e che forniva davvero una spinta valida allo spendere soldi per un gioco originale, nella sua scatola.
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