Filmati di giochi arcade (anni 70-80-90)

di Andrea Pachetti

Durante lo scorso anno, abbiamo insistito molto sull'importanza dei "luoghi" in cui si vendevano gli oggetti legati all'informatica personale, sia che si trattasse di videogiochi oppure di veri e propri franchising di computer, come i Bit Shop Primavera o Computeria. Ricordarli e descriverli è importante, per certi versi, tanto quanto mostrare le aziende che si occupavano di distribuzione o gli autori dei vari software, poiché questi luoghi rappresentavano di fatto la connessione tra utenti e produttori, oltre a permettere lo scambio e la diffusione di conoscenza.

Nello stesso modo, abbiamo visto come nel corso degli anni Settanta si fosse evoluto il concetto di divertimento elettronico, passando dai giochi elettromeccanici e i primi Pong fino ad arrivare al successo di Space Invaders, osservando i vari filmati dell'ENADA: certamente la dimensione pubblica e sociale del videogioco aveva preceduto quella privata e l'ha condizionata per molti degli anni successivi.

È sempre difficile cercare di descrivere a parole l'ambiente in cui si sviluppavano questi momenti di svago attorno ai cosiddetti "videogiochi da bar" (arcade), oggetti che trovavano spesso la loro collocazione naturale anche nelle sale giochi (o sale attrazioni, per usare una definizione più "antica"). Purtroppo non esistono di fatto veri e propri documentari realizzati in Italia all'epoca su questo fenomeno, quindi nel corso del tempo abbiamo cercato di raccogliere alcuni frammenti video, utili a mostrare esempi legati all'atto "sociale" del giocare. In questo nuovo articolo legato alle Iconografie ne presentiamo quattro, in rigoroso ordine cronologico.

Il primo risale a un documentario Rai dell'inizio anni Settanta e mostra una tipica sala attrazioni della riviera romagnola, in cui risalta soprattutto la presenza di un Periscope della Sega e un Big War della Model Racing (ringrazio Federico Croci per la corretta identificazione di questi due cabinati).

Con il secondo video passiamo al 1982 e a una tipica situazione da bar vero e proprio, tratta da un film televisivo di Pasquale Squitieri. Avevo lanciato su facebook un piccolo quiz in pieno lockdown, che era stato risolto in pochissimi minuti: i due videogiochi mostrati sono infatti Scorpion dell'italiana Zaccaria e Red Alert della Irem.

Il terzo filmato sposta l'attenzione verso la seconda metà degli anni Ottanta e la nota sala giochi AstraGames di Milano: lo spezzone mostra in particolare due grossi successi del 1987, After Burner e Shinobi.

L'ultimo frammento proposto rappresenta una sala giochi piuttosto nota della mia città d'origine, presa in un momento particolarmente significativo nell'evoluzione (o forse involuzione?) di questo genere di attività, cioè quando si iniziò a unificarne la destinazione d'uso con quella dei pub, che proprio nei primi anni Novanta iniziarono ad avere un grosso successo anche nelle città medio-piccole. Il video è comunque dominato dalla presenza di Bomber Man World, della Irem.

Nota del 10/04/2022: Purtroppo già due dei quattro frammenti analizzati ("Vacanze Insieme - Genitori e figli: le vacanze degli italiani (1971)" e "I divertimenti dei giovani milanesi (1987)") non sono più reperibili su Youtube, a solo un anno di distanza rispetto a quando ne parlammo: questo dovrebbe far riflettere sulla persistenza delle informazioni in Rete e sulla necessità di trovare una forma d'accordo tra copyright e divulgazione storica. Ho comunque sostituito il link al video del 1987 con uno a qualità inferiore, mentre al momento non c'è niente da fare per il video del '71.

Come "bonus" posso però segnalare un altro filmato di cui mi aveva inviato il link in privato un lettore di Quattro Bit, cioè un episodio del telefilm italiano I figli dell'ispettore, ambientato nella nota sala giochi Florida di Verona.

 

Commenti

  1. Materiale preziosissimo, come al solito grazie. Interessante vedere l'evoluzione dei costumi e del gergo in un arco di tempo relativamente breve.
    Mi sia consentita una divagazione: solo a me sembrano tempi bellissimi e spensierati, magnificamente "sociali" rispetto alla Quaresima che stiamo vivendo? Beninteso, anche al netto del maledetto virus.

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    1. Anche io vedendo questi filmati ho provato più o meno la stessa sensazione, mi hanno fatto ripensare a tempi più spensierati. Ma penso sia dovuto anche al fatto che vivevamo tutto in maniera diversa perché eravamo giovani e magari non facevamo caso a tante cose e ci divertivamo in sala giochi per ore e ore. Vedo che i miei figli ora giocano tanto coi loro videogiochi assieme ai loro amici tutti collegati su internet, urlano e ridono e si prendono in giro quando perdono: è una socialità diversa che magari non possiamo comprendere, ma io ci vedo esattamente lo stesso divertimento di quando giocavo in doppio a Double Dragon d'estate al mare. Ciao! Gabriele.

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    2. @Gabriele. Vero, salvo che purtroppo nella versione attuale spesso mancano la vicinanza fisica, l'estate e il mare. Che non è poco.

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