"Chip" (1984), trasmissione Rai dedicata all'informatica

di Andrea Pachetti

Fonte: Radiocorriere TV

Per proseguire nell'analisi dei rapporti tra media tradizionali e informatica personale, dopo aver trattato l'argomento radio, proveremo in questo caso a concentrare la nostra attenzione sulla televisione: certamente la pacifica invasione degli home computer, delle console da casa e dei coin-op fu di portata rivoluzionaria anche in Italia durante i primi anni Ottanta, cambiando molte abitudini, atteggiamenti e prospettive.

Per quanto riguarda l'argomento videoludico certo è da considerare l'importanza storica di Tandem (1982-1987) su Rai Due e ciò meriterà una trattazione approfondita in seguito: per adesso ci preoccuperemo di parlare invece di una trasmissione quasi dimenticata, probabilmente a causa della sua durata piuttosto limitata, ma che a suo modo fu rivoluzionaria nel tentativo di avvicinare il grande pubblico al mondo dell'informatica, allora piuttosto distante dal quotidiano delle persone e sicuramente portatore di inquietudini e paure.

Chip, trasmissione del TG 2 dal sottotitolo «quando il piccolo è... grande» andò in onda per cinque lunedì consecutivi, dal 17 settembre al 15 ottobre 1984, dopo il telegiornale serale: a cura di Stefano Gentiloni e Giancarlo Monterisi, condotta dallo stesso Gentiloni con Patricia Pilchard, per la regia di Luciana Veschi.

fonte: Radiocorriere TV

Per poter ricostruire la struttura del programma, non avendo a disposizione filmati d'epoca, è possibile usufruire solamente delle pubblicazioni scritte: esse concordano nel mostrare la struttura a doppio binario di Chip, nel senso che era formato da una parte prettamente divulgativa e un'altra maggiormente legata al mondo dello spettacolo (con dei giochi in studio), con l'intento di far incontrare due generi di trasmissioni allora distinte, il programma scientifico e il quiz.

Il tentativo, come sostenuto in un articolo sul quotidiano La Stampa, era insomma quello di «attirare l'attenzione di quegli spettatori che, non troppo interessati a computer o robot, potrebbero essere tentati dal cambio di canale».

fonte: Radiocorriere TV

In merito alla sezione divulgativa, il programma si avvalse della consulenza tecnica del professor Giovan Battista Gerace, allora ordinario di Sistemi per l'elaborazione dell'informazione all'Università di Pisa, nonché uno dei progettisti che realizzò il primo calcolatore italiano a uso scientifico, la CEP.

Apparvero dunque su Chip di volta in volta disegni animati, collegamenti esterni e interviste con lo specifico intento di informare il pubblico, di fare "didattica": in particolare un servizio si preoccupò di condurre gli spettatori in una «visita alle fabbriche sterili dove si fabbrica il pane di silicio con su impresso il chip, cioè il coriandolo, il frammento, sagomato in modo da trasformarsi nel cuore del computer».

fonte: Radiocorriere TV

La parte legata allo spettacolo consisteva invece in due tipi di giochi, condotti in studio da Patricia Pilchard e ideati da Luigi Albertelli; la Pilchard era accompagnata da Topo, icona della fallimentare generazione robotica di quegli anni, prodotto dalla Androbot Inc. di Nolan Bushnell e importato in Italia dall'Audist di Flavio Fellah. Questo robot divenne presto famoso anche nel nostro Paese grazie a una serie di partecipazioni televisive, arrivando addirittura a "cantare" in uno dei più noti pezzi italo disco dell'epoca, Under the ice.

Il primo gioco presentato su Chip era a squadre con due coppie a confronto, ciascuna formata da un ultracinquantenne e un dodicenne, e consisteva nel rispondere a una serie di domande riferite a un filmato appena trasmesso; il secondo mostrava una sfida a carte (precisamente il gioco della scopa) tra un avversario umano e un computer opportunamente programmato.

Un'altra parte leggera del programma consisteva in una candid camera, nella quale il protagonista era un elaboratore parlante alle prese con la gente comune. Ecco la descrizione di una di esse, tratta da L'Unità: «in una mensa aziendale è stata studiata una "dieta personalizzata" per i dipendenti, ma per scherzo: ebbene, nonostante all'uno siano capitati tre piatti di pastasciutta e all'altro solo cinque mele, a parte i mugugni non c'è stata nessuna vera protesta. Se l'ha detto il computer...»

fonte: Radiocorriere TV

Lo scopo principale di Chip venne comunque riassunto da Gentiloni in una sua intervista apparsa sul Radiocorriere TV:
«Il nostro obiettivo è di spiegare che cos'è l'informatica, la telematica e la tecnologia microelettronica; cosa sono e come si possono utilizzare gli elaboratori elettronici, i satelliti, le fibre ottiche e le banche dati, perché è questo il mondo emergente che sta cambiando i rapporti sociali ed economici. Basta pensare all'introduzione nelle fabbriche dei robot intelligenti o dei computer negli uffici.»
Gentiloni segnalava anche le inquietudini cui accennavamo all'inizio, tra le quali una delle più sentite era la possibile perdita del lavoro in seguito all'informatizzazione degli uffici:
«C'è una forte componente, comunque, di mito attorno ai computer. La gente li considera intelligenze superiori che possono risolvere qualsiasi problema. Ma esistono aspetti anche più grigi e senz'altro più sconvolgenti: per esempio, l'eliminazione degli impiegati e tipografi nell'ambito giornalistico, visto che con un terminale video si riescono a ricevere tutte le agenzie d'informazione e con una apposita stampante si possono riprodurre o cambiare le notizie a piacimento».
La conclusione della trasmissione era anch'essa a tema "futuristico", con una sigla affidata alla coppia Giusto Pio e Franco Battiato, che eseguivano la suggestiva ed efficace Auto-Motion, circondati da effetti digitali e chroma key.

L'esperienza di Chip continuò poi negli anni successivi (almeno dal 1985 al 1987) in una striscia quotidiana del TG 2 di cinque minuti (precisamente dalle 13.25 alle 13.30) intitolata «Chip appuntamento con l'informatica».


Franco Battiato & Giusto Pio - Automotion from zio dave on Vimeo.

Fonti:

  • «Chip su Rai 2.» Sperimentare con l'Elettronica e il Computer, n. 9 (settembre 1984): 13
  • «"Chip", così sapremo tutto sul computer.» La Stampa, 14 settembre 1984.
  • Garambois, Silvia. «La valletta fa "bip-bip".» L'Unità, 17 settembre 1984.
  • Rossi, Gianni. «Il computer fa spettacolo.» Radiocorriere TV, anno LXI n. 38: 30

Commenti

  1. Complimenti per il tuo lavoro di ricerca. Questa trasmissione non me la ricordavo proprio più (scorrendo il tuo articolo nella mia memoria appaiono solo ricordi di vaghe immagini). In compenso mi ricordo benissimo di BIT condotta da Luciano De Crescenzo, credo contemporanea a CHIP ma trasmessa sul circuito Fininvest, nei miei ricordi fu molto più popolare di CHIP all'epoca...

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    1. Ciao Carlo, grazie per l'interessamento e i complimenti. Pensa, io invece paradossalmente ricordo meglio Chip, in particolare i servizi filmati sulla visita alla fabbrica di microprocessori (credo legata all'IBM, ma qui la memoria potrebbe vacillare).

      Comunque hai ragione: in effetti Bit fu più popolare, sia per la presenza di un grosso nome a condurla, De Crescenzo, sia per il fatto che ne furono realizzate alcune decine di puntate. Settimanale, iniziò domenica 29 aprile 1984, quindi prima di Chip, su Italia 1 alle 12.15. Se trovo materiale a sufficienza, sarà sicuramente oggetto di un successivo approfondimento.

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    2. Scusate se mi intrometto nella discussione.
      Ho scoperto da poco questo blog molto interessante e intervengo solo per dire che io mi ricordo benissimo di entrambe queste trasmissioni e posso dire che siano state forse decisive per rinforzare in me il fascino verso queste tematiche di cui allora davvero si parlava con ben poca cognizione di causa tra la "gente comune".
      In quegli anni cominciavo le superiori e proprio in virtù del fascino che l'informatica sin da allora aveva su di me mi iscrissi all'istituto tecnico con l'intenzione di diventare perito informatico appunto. Poi la vita, dopo quel diploma, mi ha portato su tutt'altra strada, anche se l'interesse per i bit non è mai venuto meno...
      Comunque mi fa un po' tenerezza quando ripenso a come allora venivano trattati certi argomenti sia sui media che nelle discussioni tra i non addetti. Ricordo che a 13 anni la gente mi guardava come uno scienziato perché sapevo programmare in BASIC. :-)
      Saluti!

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    3. Ciao Carlo, nessuna "intromissione", anzi grazie per aver iniziato a seguire il blog. In particolare, se hai ricordi precisi di com'era strutturata Chip o di qualche servizio che ti è rimasto impresso, sentiti libero di condividerli. In seguito alle ricerche che ho svolto purtroppo al momento ci sono ben poche speranze di reperire i filmati originali, quindi in questo caso la memoria personale è l'unico ausilio per ricostruirne la storia. Un saluto.

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    4. ciao Andrea,
      grazie per l'interessante ricerca su Chip. Una domanda, credo all'incirca nello stesso periodo, ricordo di un programma divulgativo RAI, nel quale venivano anche approfondite le basi di programmazione, ricordo vivamente che veniva utilizzato un Hewlett-Packard. Hai trovato qualche notizia a riguardo?

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    5. Salve Enzo, se si parla del 1984 forse ti riferisci al "Corso di Informatica" del Dipartimento Scuola Educazione, in 16 puntate. Su quello, a differenza di Chip, si trova diverso materiale e non escludo di realizzare un articolo a riguardo, anzi mi piacerebbe molto, tempo permettendo. Un saluto.

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