"Quando in autobus..." (Stampa Sera, 9 maggio 1979)

di Andrea Pachetti


Questo nuovo articolo della Rassegna Stampa si discosta dalla media di quanto presentato solitamente su queste pagine, andando a mostrare uno degli usi più particolari delle console per videogiochi di tipo Pong, avvenuto sul finire degli anni Settanta.

Per fornire un minimo di cornice storica, nel 1979 si entra nel cosiddetto del periodo del "riflusso", verso cioè una socialità meno spiccata, nella quale anche i momenti di tempo libero non hanno più come protagonisti gli spazi prettamente pubblici. In conseguenza di ciò anche il simbolo della vacanza e della gita per antonomasia, il pullman, può diventare in quel momento un'estensione della casa, e in particolare del salotto:

«(...) ecco che un pullman, apparentemente normale, può trasformarsi in sala televisiva o cinematografica, discoteca, sala giochi. Ormai un viaggio di quattro, cinque ore trascorre senza che ci si accorga di nulla. E se poi, quando si scende si è obbligati ad ammirare la Pietà di Michelangelo o la televisione stava per trasmettere un incontro di calcio, non importa. Il video-registratore permetterà, al ritorno, di non perdere un solo attimo di gioco.

Eppure chi potrebbe condannare i carrozzieri italiani? Da sempre maestri in questa difficile arte, si inseguono in continua gara a chi offre di più e di meglio. Il pubblico chiede e loro fanno benissimo a soddisfare le pretese di una clientela sempre più esigente. L'ultimo ritrovato in ordine di tempo pensiamo sia il video-play, ovvero quel giochino che permette di ricreare su un normale schermo televisivo il gioco del tennis, del ping-pong o una vera battaglia navale.

Chi volesse quindi togliersi la curiosità di vedere da vicino una di queste sale-gioco di Las Vegas viaggianti, non ha che da fare quattro passi fino al Palazzo del Lavoro, dove sono esposti alcuni esemplari al Salone del Veicolo Industriale.»

Il giornalista Vergnano parla del "video-play" (con la minuscola) come di un "giochino", ma non si capisce se lo intenda come identificativo generico, oppure se si riferisca al Videoplay della Saba, che effettivamente nel 1979 era una console già in commercio in Italia.


Commenti