Special Delivery (Creative Sparks, 1984)

di Andrea Pachetti

Titolo Completo: Special Delivery - Santa's Christmas Chaos
Software House: Creative Sparks/Thorn Emi
Anno di pubblicazione: 1984
Genere: Arcade

Il Natale del 1984 è molto lontano, lo si vede nelle grandi e nelle piccole cose. Nel 1984, per esempio, poteva sembrare una buona idea creare dei videogiochi ispirati a Babbo Natale e venderli in occasione delle festività, sperando di attirare forse l'attenzione di qualche genitore. Non sarà stata una particolare "scintilla" di creatività, ma fu ciò che venne effettivamente proposto per Commodore 64, Spectrum e Atari dalla Dalali Software, un team che collaborava appunto con la Creative Sparks inglese, ex-Thorn EMI Computer Software.

Avevamo già presentato su queste pagine un gioco Thorn Emi, Orc Attack, un milione di anni fa (o forse due); in questo caso le cose si fanno se possibile ancora più frenetiche e cariche di tensione: non si tratta infatti di un Natale colorato e gioioso. È piuttosto una festività particolare, in cui un Babbo Natale dimagrito e stilizzato rincorre un tempo inclemente, con l'affanno delle persone perennemente in ritardo sulla tabella di marcia.

Le sue "vite" sono le poche ore che ha ancora a disposizione: non c'è nemmeno tempo di preparare accuratamente i regali, per cui qualche aiutante divino (altrettanto stilizzato) si precipita a lanciarli dal cielo, nella speranza che il Babbo riesca almeno a coglierne qualcuno. Come se non bastasse sopraggiungono occasionalmente i rossi demoni dispettosi che inviano pacchi maledetti, accanto a folgori mordaci che tolgono vite, cioè ore, all'affaticato latore dell'effimera felicità terrena.

In base al numero dei pacchi raccolti, il nostro protagonista potrà essere costretto a doverli lanciare nei camini senza particolari cortesie oppure, nei casi più fortunati, percorrere il camino e arrivare fin sotto l'albero a deporre l'obolo, per poi fuggire furtivamente una volta trovata la chiave d'uscita. Il percorso all'interno dell'enorme camino, in particolare, assume simbolicamente il significato di una vera e propria discesa negli Inferi, dato che il Babbo deve combattere contemporaneamente contro il Ghiaccio e contro il Fuoco: arrivano fiammate dal basso, palle di neve dall'alto, entrambe ingiustamente letali.

Meritavano poi così tanta attenzione dei bambini capaci solo di zompettare meccanicamente per casa come zombi ipnotizzati? Purtroppo non c'è la possibilità di fermarsi a riflettere sul senso delle cose, perché tutto va troppo in fretta. Ci assiste comunque un certo silenzio, dato che l'unica musica presente è un elementare Jingle Bells sul titolo iniziale, per poi cedere il passo a qualche effetto sonoro e tocchi di rumore bianco. Sempre più regali, sempre meno ore, la fine del protagonista è comunque segnata e scandita dal tempo e da questo silenzio.

I poco simpatici pirati italiani della SIPE riuscirono nella difficile impresa scontentare sia i possessori dello Spectrum, sia quelli del Commodore 64; nel primo caso presentarono "Babbo Natale" nelle loro paccottaglie magnetiche del gennaio 1985, con un laconico commento: «anche se Natale è già passato viviamo ancora quei magici momenti (...)» mentre la versione piratata per Commodore 64 arrivò addirittura a giugno, con un altrettanto prosaico: «Anche se siamo ben lontani da fine anno e dai suoi doni il caro vecchio Babbo Natale si è già messo in attività».

Come le serie televisive americane riconfigurate in modo poco opportuno nei pomeriggi della tv commerciale, capaci di offrire lo spring break a novembre e il thanksgiving ad aprile, anche in questo caso i ragazzini italiani vivevano il loro presente asincrono tutto provinciale, privato dell'unica reale attrattiva di un prodotto come questo, confezionato dalle comunque abili mani di Hanan Samara e del suo team.

Commenti