Il termometro della computer-mania (1984)

L'articolo qui presentato fa parte dell'Archivio Storico di Quattro Bit ed è tratto dalla rivista Sperimentare n. 6 (giugno 1984) pp. 12-13, fonte: Introni

[In questo 2020 abbiamo affrontato spesso il discorso dei "luoghi" di vendita dei prodotti legati all'informatica personale; di recente, per esempio, è apparso un contributo che descriveva un punto vendita dei Bit Shop Primavera, i franchising della GBC. Qui viene affrontato il discorso in generale, andando a intervistare il responsabile commerciale di questa catena. Questo articolo si colloca un po' a metà tra la descrizione e la pubblicità: ricordiamo infatti che Sperimentare era una delle riviste della JCE, il gruppo editoriale di Jacopo Castelfranchi, patron di GBC. Ho estrapolato ed editato le due immagini a corredo delle scannerizzazioni, che rappresentano rispettivamente l'interno e le vetrine di uno dei franchising BSP: lascio ai lettori, come quiz, scoprire di quale punto vendita si trattasse, con nome e indirizzo: pur nella limitata risoluzione, per l'occhio allenato è possibile notare all'interno l'espositore con le cartucce gioco per Vic 20 (di Commodore, HESware e Creative Software), mentre all'esterno si vedono i poster dello Spectrum, del Vic 20 e del Sirius/Victor importato dalla Harden.]


Il termometro della computer-mania

Oggi in Italia è praticamente impossibile parlare di Home Computer senza che il discorso includa, inevitabilmente, il "BIT SHOP PRIMAVERA": la prima e unica catena di negozi specializzati nella vendita dei prodotti dell'informatica domestica e hobbystica.

Da una idea che sembrava fantascienza è nata ora quella che si può definire la risposta più concreta e innovativa ai problemi distributivi e commerciali dal BOOM della "COMPUTER-MANIA".

Attualmente questa giovane, ma esperta organizzazione conta circa 120 punti vendita distribuiti in tutta la penisola, avendo avuto un incremento del 75% in poco più di un anno.

Abbiamo incontrato l'Ing. Enzo Salerni, responsabile commerciale della BIT SHOP PRIMAVERA S.r.l. per farci spiegare meglio la struttura di questa organizzazione nei suoi aspetti essenziali: cosa offre, cosa chiede, i programmi futuri.

L'Ing. ENZO SALERNI, responsabile della catena BIT SHOP PRIMAVERA

- Si tratta di un tipico contratto di franchising (ci ha subito precisato Salerni) studiato in modo da offrire agli affiliati un catalogo ricco di prodotti HARD e SOFT, nel quale siano presenti le marche più prestigiose a livello mondiale.

Il Franchising, così come viene definito dalla A.I.F. (Associazione Italiana del Franchising) è una forma di collaborazione continuativa per la:

* Distribuzione dei beni.
* Fornitura di servizi.

Il Franchisor (l'affiliante) concede al franchisee (l'affiliato) l'utilizzazione della propria formula commerciale. Il Franchising non è un canale distributivo che si pone in alternativa ai normali circuiti produttore - grossista - dettagliante.

Conseguentemente il B.S.P. non è un importatore e non vuole sostituirsi al distributore. La nostra funzione primaria è quella di individuare in un ambito nazionale, il prodotto che abbia le caratteristiche con il migliore rapporto qualità-prezzo stabilendo un ponte diretto fra i fornitori e gli affiliati. È una attività di marketing che ben difficilmente un negoziante può svolgere da solo; quindi il servizio che noi offriamo, in questa giungla distributiva che attualmente è presente in Italia, è utilissimo.

In aggiunta a questa attività di ricerche di mercato, siamo in grado di offrire una immagine attraverso un marchio qualificato e una "pubblicità" costante su tutte le riviste di settore e sui quotidiani nazionali.

- In sostanza il nostro obiettivo è di costruire una catena di negozi qualificati e specializzati per le vendite di computer, in cui l'immagine, i prodotti, il SOFTWARE disponibile, i prezzi, l'assistenza sono una testimonianza continua dello sforzo esercitato dalla nostra organizzazione per offrire sempre il meglio agli utilizzatori.

Dopo questa breve chiacchierata sul "Franchising" e sui vantaggi chiediamo all'Ing. Salerni che cosa si vende nel negozio BIT SHOP.

- Riferendomi a quanto detto precedentemente, è chiaro che noi vogliamo rivolgerci alla grande massa di utenti del computer: studenti, hobbysti, insegnanti, professionisti, ecc., che hanno una caratteristica comune e cioè "LA SETE DEL COMPUTER", conoscere-capire e utilizzarne le grandi possibilità. Ora in ogni BIT SHOP l'utente può accostarsi serenamente al "computer" ed essere aiutato a penetrare nel suo meccanismo.

È chiaro che questa molla del "conoscere il mondo dell'informatica" è scattata nel momento in cui i grandi canali d'informazione (STAMPA / TELEVISIONE) hanno invaso i nuclei familiari, creando le basi per lo sviluppo di una nuova cultura. Tanto per fare nomi, in questo vortice pubblicitario l'hanno fatta da padroni i due marchi più venduti e famosi in tutto il mondo: SINCLAIR e COMMODORE. I prodotti più richiesti sono il SINCLAIR SPECTRUM e il CBM/64.

Questi Home Computer sono poi corredati da periferiche e accessori che ne aumentano le possibilità d'impiego. Inoltre, una vasta letteratura di programmi "giochi e applicativi" consente di utilizzare il computer anche senza conoscerne il linguaggio di programmazione. È possibile entrare nel cuore di questi "piccoli mostri" attraverso un vasto assortimento di libri tecnici in italiano (cosa molto importante).

A questa linea di prodotti, comunemente chiamata "CONSUMER" non potevano mancare le calcolatrici programmabile e scientifiche e in particolar modo i pocket computer che nei BIT SHOP sono rappresentati dal marchio CASIO. Inoltre nei B.S.P. possiamo trovare, per quanto riguarda i supporti magnetici, i prodotti distribuiti dalla 3M ITALIA.

Ci sembra chiaro il discorso dell'Ing. Salerni sulla teoria del "MARCHIO". Finora abbiamo parlato di HOME COMPUTER e accessori, ma chiediamo al B.S.P. cosa sta facendo nel settore professional.

- Domanda giustissima (risponde Salerni) e cade nel momento giusto per quanto riguarda la nostra politica di qualità ed evoluzione del punto di vendita.

Infatti abbiamo da poco concluso un accordo con la OLIVETTI S.p.A. per la commercializzazione e la distribuzione dei prodtti M10 e M20, un portatile e un Personal Computer.

È evidente un ulteriore passo verso la qualificazione del punto di vendita e ritorno a premere sul tasto della "specializzazione" in quanto oggi tutti possono vendere computer, ma pochi hanno la professionalità per farlo.

Il negozio "Mister Personal" ieri e... oggi


Commenti

  1. Che meraviglia! Un altro tuffo nel passato, questo ancora più "nostalgia canaglia" dei precedenti. Tiro a indovinare: Mister Personal, Via Caporal Cattaneo 52, Favria Canavese (TO). Confesso, è l'unico "Mister Personal" della catena che ho trovato online, e non è stato troppo difficile :-) : https://bit.ly/35Xf0qA

    Bellissimo il riferimento ai due grandi contendenti dell'epoca, il Commodore 64 ed il Sinclair ZX Spectrum. Ricordo ancora distintamente quali amici avevano uno e quali l'altro e le continue contese, ovviamente non fisiche (eravamo troppo nerd), ma a colpi di specifiche hardware/software, prestazioni, velocità di calcolo, fluidità, risoluzione, color clash (eh eh, si vede che ero un 64ista eh?). Questa guerra continua anche oggi: http://www.alfonsomartone.itb.it/rqftcg.html [non credete a una parola di quanto leggete nell'articolo del malvagio Spectrumista].

    P.S. "Un catalogo ricco di prodotti HARD e SOFT" sembra un po' la pubblicità di tutt'altro genere di negozi...

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    1. Individuare il "Mister Personal" di Favria era effettivamente piuttosto semplice: è meno banale geolocalizzare l'esatta posizione del negozio su Google Maps.

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    2. In effetti, hai ragione: "entrando" nella via in Google Maps non mi oriento, il condominio sembra diverso... forse nel frattempo li hanno pesantemente ristrutturati?

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    3. Sì, penso anche io che quel palazzo abbia avuto una pesante ristrutturazione, altrimenti non si spiega: il profilo di infissi e struttura non torna per niente. L'unica alternativa è che la numerazione della via abbia subito dei cambiamenti, ma mi sembra improbabile: i civici visti da Street View appaiono abbastanza antichi.

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    4. A distanza di parecchio tempo, ho risolto "l'indovinello" del negozio Mister Personal. Aveva avuto un'altra sede oltre a quella in via Caporal Cattaneo, ed è quella in cui furono scattate le fotografie. Ho messo un'immagine comparativa: il fondo è rimasto praticamente lo stesso passando dal 1984 al 2017, tranne che per la destinazione d'uso: dai computer... alla frutta e verdura.

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  2. Il negozio di cui si parla nell'articolo e si vede nelle foto somiglia molto a quello dove, con mio babbo, avevamo comprato a Firenze nel 1985 il nostro primo Commodore 64: anche lì c'erano i tavoli e i ripiani in legno coi vari computer in esposizione e il commesso li faceva provare descrivendo le varie caratteristiche. C'erano anche le mensole con i videogiochi su cassetta e qualche poster alle pareti, questo articolo mi ha fatto fare un vero e proprio viaggio nel passato.

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    1. Mi fa molto piacere: effettivamente anche i negozi che frequentavo io avevano un insieme di elementi molto simili a quelli già descritti. Spero ci siano altre occasioni in futuro per proporre ancora fotografie di "interni", così da fare nuovi confronti.

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